La 32° edizione del Festival del Merletto di Idrija
è stata l’occasione per un viaggio in Slovenia che mi ha fornito l’opportunità
di trascorrere tre giorni con la mia amica Maria e di ammirare, insieme con lei
e Rita, una gran quantità di merletti a tombolo.
Idrija è un’accogliente cittadina nota, oltre che per
una miniera di mercurio, anche per la pregiata lavorazione dei merletti a
tombolo, tramandata nel corso delle generazioni. Un antico documento, conservato
nella Camera della Corte di Vienna, testimonia l’attività in questi luoghi fin
dal 1696. L’arte del merletto fu introdotta in Slovenia in seguito
all’emigrazione dei minatori che dalla Germania e dalla Boemia si trasferirono,
con le loro famiglie, ad Idrija. Le mogli dei minatori, che si dedicavano a
quest’arte per contribuire al sostegno della famiglia quando i mariti,
debilitati dalla continua esposizione al mercurio, non erano in grado di
lavorare, ne insegnarono la tecnica alle donne del posto. I manufatti divennero famosi e venduti ovunque
grazie alla possibilità di seguire il mercato del mercurio, elemento chimico
largamente utilizzato in tutto il mondo.
Il settecento fu il periodo più fiorente per l’arte del merletto, che raggiunse l’apice della sua popolarità nell’ultimo quarto dell’ottocento, allorché Idrija divenne uno dei centri del merletto più importanti d’Europa.
Vennero istituite delle scuole destinate
all’istruzione artistico-tecnica delle merlettaie e il merletto di Idrija, col
tempo, si caratterizzò sviluppando un motivo ed una tecnica propri.
La prima scuola fu fondata nel 1876 ed ancora oggi
prosegue la sua attività di formazione delle maestre merlettaie offrendo la
possibilità di acquisire conoscenze professionali a vari livelli sia nel campo
della creazione dei disegni sia per la tecnica esecutiva dei merletti. Durante
i primi quattro anni si segue un programma generico, dopodiché si ha la
possibilità di scegliere il livello di difficoltà tecnica in cui specializzarsi.
Il piano di studi prevede anche la realizzazione di nuovi disegni, che
stimolano la fantasia degli allievi a ideare e creare modelli originali ed
inediti.
Sono rimasta molto affascinata dai tanti lavori
a fuselli esposti nei negozi, tutti eseguiti con una precisione tale da esaltare
anche il motivo più semplice.
Dai lavori osservati ad Idrija si può dedurre che l’accuratezza dell’esecuzione non è solo la prova dell’acquisita manualità
o dell’amore per quest’arte ereditato dalle madri, ma è soprattutto la
dimostrazione di un risultato conquistato con impegno e con studio rigoroso.
Nel 2000 il merletto d’Idrija ha ottenuto il
riconoscimento Doc, a garanzia della qualità, del procedimento tecnologico e
del materiale impiegato.
Nel centro della città si trova il castello di
Gewerkenegg, che dietro la facciata severa rivela un affascinante cortile
ravvivato da arcate affrescate con coloratissimi decori.
Il castello è sede del Museo Civico, dove ho
potuto ammirare bellissimi merletti antichi di manifattura europea,
documenti e fotografie rinvenute negli archivi
che testimoniano la storia della lavorazione ad Idrija,
abiti di pizzo creati da designer sloveni
e una tovaglia per 12 persone realizzata nel 1976/77
per la moglie del Presidente Tito, per la cui esecuzione sono state necessarie
circa 5.000 ore di lavoro di 20 merlettaie.
Prima di uscire dalla città, accompagnate dalla
musica delle varie bande che sfilavano e avvolte dai profumi delle specialità
enogastronomiche che hanno fatto da cornice alla manifestazione,
abbiamo
visitato la mostra dei futuri designer: un progetto realizzato dai bambini di
11-14 anni.
Idrija, con i negozi, la scuola, il festival del
merletto, è indubbiamente una città vivace ed attiva, che è riuscita a potenziare
un lavoro artigianale trasferendolo nell’economia attuale in modo efficace e
produttivo e valorizzandone gli aspetti creando altresì un polo di attrazione
utile alla promozione e allo sviluppo del turismo.
Durante questo viaggio ho avuto la possibilità di
incontrare appassionati di tombolo conosciuti finora solo in via virtuale nonché
di inserire nella mia rete di contatti le valide merlettaie slovene, con cui
auspico una futura e proficua collaborazione.
Liana, Maria e Raffaele
Liana e Tina Koder
Mili Primozic, Maria e Rita