giovedì 5 agosto 2010

Rinnovazione di un merletto tradizionale.

In questa pagina mi fa piacere parlare di una persona che stimo sia dal punto di vista personale che professionale: Maria Bissacco, una donna gioviale, disponibile e determinata che, sebbene non più giovanissima, decide di conseguire il diploma di Maestra merlettaia e di esibire le sue opere a fuselli, risultato di un perfetto connubio tra il suo spiccato senso di creatività, l’esperienza acquisita destreggiandosi tra stoffe e modelli, e l’indiscussa capacità tecnica.
I suoi lavori sono il risultato di ore di studio divise tra documentazione e progettazione finalizzati alla ricerca di un risultato esclusivo ed originale. Tuttavia, dalle forme e dai materiali utilizzati emerge forte ed inconfondibile il richiamo al merletto tradizionale della sua terra.
Le sue creazioni riguardano in particolar modo l’abbigliamento, dove il merletto trasmette duttilità e contribuisce a sottolineare l’armonia con le linee naturali del corpo.














Anche gli accessori diventano una elegante vetrina per i suoi
merletti: le borse, ad esempio, impeccabilmente rifinite











e i merletti gioielli, dove la ricercatezza delle pietre preziose, dei colori e delle forme avvicinano, e a volte confondono, l’arte dei fuselli a quella orafa.








Le produzioni di Maria sono il risultato e l’esempio dei vertici che possono essere raggiunti coniugando passione, fantasia, abilità e, non ultimi, coraggio ed abnegazione.
La sua serietà e l’interesse nel coltivare l’arte del tombolo emergono anche quando è invitata a collaborare all’allestimento di mostre nell’ambito della manifestazione di Valtopina dove, da diversi anni, Maria Bissacco ospita valide merlettaie straniere, riuscendo così ad importare nel nostro Paese il merletto d’oltre frontiera, nuovo, moderno, nel quale la progettazione e l’esecuzione sono perfettamente equilibrati.
La teoria di Maria Bissacco, secondo cui ogni merlettaia deve realizzare opere originali che riflettano la personalità, è molto apprezzata e seguita all’estero dove, soprattutto in Spagna, viene chiamata a tenere corsi a merlettaie di elevato livello tecnico.

martedì 13 luglio 2010

Uno scialle d'altri tempi



In occasione della Mostra del Ricamo e del Tessuto tenuta in Settembre 2009 a Valtopina (Perugia), i Signori Bouvot hanno offerto l’opportunità di ammirare uno scialle della loro collezione privata, di pizzo Chantilly di Bayeux, in seta nera, risalente al XIX secolo e perfettamente conservato, impensabile da realizzare oggigiorno.
Per eseguire capolavori simili era necessario il lavoro di numerose merlettaie esperte, impegnate per molti mesi con tutta la loro maestria ed attenzione, vista anche la sottigliezza dei fili adoperati. Affinché lo scialle potesse essere lavorato più agevolmente, e da più mani, il disegno veniva suddiviso in strisce di cartone nel senso verticale; ogni striscia, una volta lavorata, veniva ricongiunta alle altre, fino a formare l’intero scialle, con un punto ad ago che riprendeva perfettamente il motivo di fondo senza che si notasse il punto di unione.
Il valore di tale opera era equivalente a quello di una piccola abitazione.

Nell’immagine che ritrae il particolare, sono evidenti diverse tonalità di nero ottenute con il passaggio da una lavorazione di fondo più larga ad una più stretta all’interno dei motivi decorativi, contornati da un filo più spesso.
Nella parte centrale degli stessi motivi si osserva un’ombra più scura ottenuta utilizzando un punto ancora più stretto: il mezzo punto.
Un terzo modo per ottenere una tonalità più scura consisteva nell’aggiungere al mezzo punto un certo numero di fili, così come spiegato nel brevetto sull’ombra del pizzo Chantilly, depositato nel luglio 1865 dal Sig. Violare.
(bibliografia: Symphonie en Dentelle Polychrome de Courseulles/mer. Autori: Claudette et Michel Bouvot, Chantal Hervieux; spiegazioni Sig. Michel Bouvot)
Gentilmente autorizzata dai Sigg. Bouvot.